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Cedolare secca: di cosa si tratta e come funziona

La cedolare secca è un regime facoltativo, legato al pagamento di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali. Per tutti i contratti non andranno pagate l’imposta di registro e l’imposta di bollo. Tuttavia, non sostituisce l’imposta di registro per la cessione del contratto di locazione.

Cedolare secca: di cosa si tratta

La cedolare secca, come precedentemente descritto, è un regime di tassazione facoltativo. Si caratterizza nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e di tutte le addizionali. Per esercitare tale opzione è necessario possedere redditi dalla locazione di immobili o avere diritti reali su di essi.

Prevede due diverse aliquote, del 10 e del 21 per cento, applicate a diverse tipologie di contratti di locazione.

Le persone fisiche che possiedono immobili e li concedono in locazione per uso abitativo possono optare per:

  • tassazione ordinaria;
  • tassazione sostitutiva tramite cedolare secca.

Riassumendo, si tratta di un regime di tassazione sostitutivo che permette di optare per una tassazione fissa esclusivamente sul reddito di locazione in sostituzione dell’applicazione delle aliquote IRPEF.

Come si può optare per la cedolare secca

Il regime è stato introdotto per contrastare l’evasione fiscale sugli affitti, la sua disciplina è rinvenibile nel Decreto legislativo del 14 marzo 2011 n. 23.

Le aliquote sono due:

  • Tassazione del 21% sui contratti d’affitto a canone libero di immobili locati a fini abitativi;
  • Tassazione ridotta del 10% per i contratti d’affitto a canone concordato.

L’applicazione della tassazione a cedolare secca non è automatica. È subordinata all’esercizio di un’opzione in sede di registrazione del contratto, tramite il modello RLI.

Quanto si paga?

L’imposta sostitutiva, come detto, si calcola tramite l’applicazione di un’aliquota del 21% sul canone di locazione annuo.

È, poi, prevista un’aliquota ridotta al 10% per tutti i contratti concordati relativi ad abitazioni ubicate nei comuni con carenze di disponibilità e nei comuni ad alta tensione abitativa individuati dal Cipe.

Inoltre, la cedolare secca al 10% si applica ai:

  • contratti di affitto a studenti fuori sede;
  • contratti transitori, cioè i contratti di locazione per un periodo non inferiore a un mese e per un massimo di 18 mesi.

Con riferimento all’anno 2021, tale aliquote saranno applicate in base ad un calcolo delle imposte dovute, il quale non verrà effettuato sul reddito complessivo, ma in misura fissa esclusivamente sul reddito da locazione.

La cedolare secca, oltre a sostituire l’IRPEF, comprende anche:

  • le addizionali comunali e regionali;
  • l’imposta di bollo;
  • l’imposta di registro.