Nuovo Decreto Ristori
Nonostante la crisi, il Governo è ancora al lavoro sul nuovo intervento che andrà a sostegno delle attività colpite dall’emergenza Coronavirus. Il nuovo Decreto Ristori (che è il quinto fin qui scritto) prevede un ulteriore scostamento di bilancio. Sarà accompagnato dalla rottamazione delle cartelle esattoriali e dal presupposto che tutte le attività che rimarranno chiuse riceveranno i ristori. Superando anche il criterio dei codici Ateco. Il nuovo scostamento varrà circa 30 miliardi di euro.
I criteri
Il nuovo intervento avrà alla base dell’erogazione dei contributi le perdite di un intero semestre (e cioè il primo). E non terrà conto, com’è stato fino a questo momento, del calo di fatturato in rapporto al mese corrispondente del 2019. Un altro criterio a essere superato sarà quello dei codici Ateco: i codici cioè utilizzati nei precedenti decreti per individuare le attività da risarcire (per approfondire, il nostro articolo dedicato Contributi a fondo perduto: i codici Ateco del Ristori Bis). Il nuovo Decreto Ristori estenderà quindi i contributi a tutti coloro che hanno subito delle perdita a causa dell’emergenza economico-sanitaria. Un meccanismo «perequativo» che dovrebbe misurare le perdite almeno su sei mesi (ma si starebbe anche ragionando sull’anno intero). Un’altra novità potrebbe essere l’inclusione, poi, dei professionisti iscritti agli ordini. Un altro passo verso le imprese e gli autonomi, che già erano stati protagonisti di un altro intervento a loro favore con l’istituzione dell’Iscro (per saperne di più, il nostro articolo Cassa integrazione per Partita Iva: importi e requisiti Iscro).
L’intervento sulle cartelle esattoriali
Un altro aiuto dovrebbe essere rappresentato da una nuova rottamazione e dal saldo e stralcio per le cartelle esattoriali. È terminata infatti la sospensione delle cartelle e di altri atti: dal 1° gennaio è in arrivo infatti una valanga di avvisi che riguardano circa 50 milioni di atti. Ci sarà dunque innanzitutto un intervento che cancelli quanto non più recuperabile (come le cartelle riferite a persone decedute o ad aziende fallite). A questo si aggiunge un intervento su quelle cartelle che sono già arrivate, su cui bisogna dare la possibilità di fare una nuova rottamazione a quei soggetti che hanno aggiunto difficoltà a difficoltà che già avevano. Restano poi le cartelle che non sono state ancora emesse. L’idea del Governo è quella di diluire gli avvisi su più anni. Una diluizione molto lunga, che non esclude una sospensione delle tasse sulla scia dei precedenti provvedimenti. Una proroga, quella del nuovo Decreto Ristori, che consentirebbe quindi di far trovare già pronte le misure che attenueranno gli effetti delle cartelle in arrivo.