Nei giorni successivi al decesso di una persona, i parenti del defunto sono obbligati ad assolvere ad alcuni adempimenti e pratiche burocratiche da effettuare.
Ma quali sono le operazioni da seguire e chi deve occuparsene? Vediamoli in questa nuova guida.
Cosa succede dopo il decesso di una persona: gli adempimenti
La morte di una persona cara è un momento indubbiamente difficile da affrontare e superare. Nonostante il dolore è fondamentale seguire una serie di passaggi e adempimenti burocratici legati al decesso del proprio parente.
Il decesso di una persona comporta la conseguente apertura della successione ereditaria, si tratta del trasferimento del patrimonio da un soggetto a un altro. Gli eredi devono presentare la denuncia di morte all’Ufficio dello Stato Civile o delegare un’impresa di onoranze funebri, per le pratiche cimiteriali.
La comunicazione del decesso consente al Comune il rilascio del certificato di morte. Tale documento è necessario per l’adempimento di tutti i doveri esistenti. La dichiarazione di successione dev’essere presentata dagli eredi entro 12 mesi. Le modalità di presentazione sono regolate tramite servizi telematici o rivolgendosi a un intermediario abilitato o, ancora, presso l’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate.
La dichiarazione di successione online
Nel caso in cui il defunto fosse proprietario unicamente di beni immobili, il servizio di dichiarazione di successione online unisce svariati documenti, tra cui:
- estratto dell’atto di morte;
- certificato dello stato di famiglia del defunto;
- rintraccio eredi;
- visura ipotecaria;
- visura catastale storica per soggetto;
- relazione ipotecaria.
La dichiarazione di successione di beni mobili e immobili prevede, inoltre, la ricerca di tutti i beni di proprietà del defunto. Questo è utile per la verifica di eventuali ipoteche o gravami sul patrimonio che gli eredi hanno ricevuto.
Chi presenta la dichiarazione
La dichiarazione di successione va presentata dagli eredi, dai chiamati all’eredità e ai legatari. Inoltre, sono richiamati gli immessi al possesso dei beni, gli amministratori dell’eredità, i curatori delle eredità giacenti, gli esecutori testamentari e i trustee.
Quali documenti del defunto vanno riconsegnati
Tra tutti i documenti in possesso dei parenti del defunto ve ne sono alcuni che non devono essere riconsegnati, come la carta d’identità, la patente e il passaporto. Per quanto riguarda, invece, il passaporto e il porto d’armi devono essere riconsegnati alla Questura.
Adempimenti dopo il decesso: la pensione INPS
In passato, alo scopo di evitare che l’Istituto di previdenza continuasse a versare la pensione sul conto corrente di una persona non più in vita, gli eredi avevano il dovere di comunicare il decesso del proprio caro all’INPS.
Attualmente, invece, la comunicazione di constatazione del decesso spetta al medico necroscopo.
La pensione di reversibilità spetta invece:
- al coniuge, anche se separato o divorziato, a patto che non si sia risposato;
- ai figli che alla data della morte del genitore siano minori, studenti o inabili e a suo carico;
- ai nipoti minori che erano a carico del parente defunto.
In mancanza del coniuge, dei figli e dei nipoti ne hanno diritto, se a carico del de cuius, anche:
- i genitori qualora questi abbiano compiuto 65 anni e non siano titolari di pensione diretta e, in mancanza di questi;
- i fratelli celibi e le sorelle nubili.
Quali sono gli adempimenti dopo il decesso con il Fisco?
Un erede deve presentare per conto del defunto la dichiarazione dei redditi riferita all’anno del decesso.
Quando il de cuius era un lavoratore dipendente alla data del decesso, deve esserne informato il datore di lavoro.
Se il de cuius fosse titolare di pensioni sulla vita, bisogna informare l’Istituto di riferimento per attivare il procedimento di liquidazione previsto dalla polizza.