Sono in arrivo le regole per le imprese, commerciali e studi professionali in termini di pagamenti con il POS. Per chi non si adegua, pesanti sanzioni, ma con le dovute eccezioni.
Pagamenti elettronici: cosa cambia
Nuove regole sui pagamenti elettronici. Dal 30 giugno, commercianti e studi professionali dovranno dotarsi del POS e accettare pagamenti con moneta elettronica, ossia carta di credito e di debito.
Il nuovo decreto legge di attuazione del PNRR è stato approvato il 13 aprile scorso, ha anticipato l’entrata in vigore delle sanzioni per gli esercenti che non accetteranno i pagamenti elettronici.
Secondo la regola, ci sarà una sanzione di 30 euro più il 4% del valore della transazione. Appare evidente che questo non riguarda solo i commercianti, ma tutti coloro che offrono prestazioni e servizi al pubblico, compresi i professionisti.
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Cosa accade a chi non si adegua
Per coloro che non si adeguano alle nuove leggi, a differenza rispetto a quanto previsto, la norma approvata prevede che non vi sia alcuna soglia minima di pagamento sotto la quale non scatta la sanzione. Dunque, dal 1° luglio, gli esercenti saranno obbligati ad accettare pagamenti digitali per qualsiasi tipo di importo.
Tuttavia, un precedente provvedimento ha previsto che l’obbligo di accettare i pagamenti con Pos non vale nei casi di oggettiva impossibilità tecnica, caso in cui si applicano le norme generali sulle sanzioni amministrative con riferimento alle procedure e ai termini.
Per agevolare chi deve adempiere al Pos, fino al 30 giugno, il governo ha previsto tre agevolazioni: ovvero un credito d’imposta per le commissioni legate ai pagamenti del Pos; un credito d’imposta per l’acquisto, la locazione o l’utilizzo di un Pos collegato a un registratore di cassa; l’imposta crediti per sistemi avanzati di riscossione che, oltre ai pagamenti, consentono anche l’archiviazione e la trasmissione elettronica dei dati.