Dpcm ed emergenza alimentare: 400 milioni ai Comuni per buoni spesa. Sono i fondi destinati all’acquisto e alla distribuzione di beni di prima necessità. Assoluta priorità agli indigenti che non hanno altro sostegno pubblico.
Durante la conferenza stampa del 28 marzo, il premier Conte di concerto con il ministro delle finanze Gualtieri ha annunciato uno stanziamento di 400 milioni di euro gestito dalla Protezione Civile: “un ulteriore anticipo che destiniamo ai comuni col vincolo di darlo alle persone che non hanno i soldi per fare la spesa. Da qui nasceranno buoni spesa ed erogazioni di generi alimentari”.
Coronavirus ed emergenza alimentare, la gestione dei buoni pasto
Della gestione dei buoni pasto si occuperanno direttamente le amministrazioni comunali, coadiuvare dagli enti del terzo settore. L’obiettivo, chiaramente, è raggiungere quanto più facilmente i più bisognosi. Come allora? Accedendo agli elenchi dei Servizi Sociali, per esempio, così da intervenire più velocemente senza attendere risposte “dall’alto”. Infatti, l’Ufficio Servizi Sociali di ogni comune ha il compito di individuare i soggetti beneficiari tra i nuclei più danneggiati dagli effetti del Covid-19 e tra i cittadini che versano nel maggior stato di bisogno.
Coronavirus ed emergenza alimentare, la ripartizione dei buoni tra i Comuni
La ripartizione delle risorse, invece, è stata concordata con l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) secondo 3 criteri:
– 320 milioni saranno ripartiti in proporzione alla popolazione residente di ogni comune;
– 80 milioni in base alla distanza fra il valore del reddito pro capite di ciascun comune e il valore medio nazionale, ponderata per la rispettiva popolazione;
– il contributo assegnato a ciascun comune non può essere inferiore a 600 euro.
È stato specificato che il budget viene raddoppiato per i seguenti comuni delle zone rosse: in Lombardia Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini; in Veneto Vo’ Euganeo.
Specifichiamo, inoltre, che i comuni possono direttamente acquistare generi alimentari e beni di prima necessità. Questi ultimi, successivamente, potranno essere distribuiti dagli enti del terzo settore
Qui di seguito trovate il testo integrale dell’Ocdpc n.658 del 29 marzo 2020
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