Dato il prolungamento della sospensione delle attività scolastiche, il periodo di utilizzo del congedo parentale si estende dal 3 al 13 aprile 2020.
La precisazione è arrivata dall’Inps, con il messaggio 1516 del 7 aprile scorso. L’estensione si spiega anche con la prossimità della festività di Pasqua, dato che le lezioni sarebbero state comunque sospese in occasione delle vacanze stabilite dai vari calendari regionali.
Coronavirus, il congedo parentale
Come detto in precedenza, il congedo parentale (per la cura dei propri figli durante la chiusura delle scuole) può essere fruito da uno solo dei genitori oppure da entrambi, ma non negli stessi giorni e sempre nel limite complessivo (sia individuale che di coppia) di 15 giorni per famiglia. Può essere chiesto per figli fino a 12 anni, ma la condizione essenziale per poterne fruire è che nel nucleo familiare non ci sia un altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito, un genitore disoccupato o non lavoratore. Inoltre, non è compatibile se è già stata fatta richiesta per il bonus baby sitter.
Vi ricordiamo, inoltre, che il congedo parentale Covid-19 è indennizzato al 50% della retribuzione e coperto da contribuzione figurativa. È fruibile dai genitori lavoratori dipendenti del settore privato, dai lavoratori iscritti alla Gestione separata dell’Inps, dai lavoratori autonomi iscritti all’Inps e dai dipendenti pubblici.
Può essere chiesto anche se l’altro genitore lavora in smart working da casa. Infine, possono accedere al congedo, senza retribuzione e senza contribuzione (con richiesta solo al datore di lavoro), anche i lavoratori con figli tra i 12 e i 16 anni.
Per maggiori informazioni visitate la sezione del portale INPS Congedi COVID-19.
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