Cosa serve per aprire un bar? In questa guida ti spieghiamo quali sono i requisiti, le procedure e i costi per aprire la nuova attività.
I requisiti personali e professionali
Innanzitutto, è obbligatorio aver compiuto 18 anni e aver frequentato la scuola dell’obbligo. Inoltre, la legge richiede che il titolare di un bar sia in possesso di uno dei seguenti requisiti:
- diploma presso un istituto alberghiero o attestato di frequenza di un corso professionale relativo al settore merceologico;
- attestato del corso SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande);
- avere esercitato in proprio, per almeno due anni negli ultimi cinque, l’attività di vendita all’ingrosso o al dettaglio di prodotti alimentari. Altrimenti, aver lavorato per lo stesso tempo presso un’impresa del settore alimentare, come dipendenti qualificati alla vendita, alla preparazione o all’amministrazione di prodotti alimentari;
- essere stati iscritti all’ex registro REC (Registro Esercenti il Commercio).
Inoltre, tra i requisiti professionali è indispensabile munirsi dell’attestato HACCP: la certificazione obbligatoria per tutti gli operatori del settore alimentare che attesta la conoscenza delle norme igieniche e di sicurezza, le basi di microbiologia e di conservazione degli alimenti.
I requisiti del locale
Il locale che ospita il bar deve essere a norma di legge (secondo i requisiti imposti dalla legislazione locale comunale o regionale. Più in generale, il bar deve:
- avere una destinazione d’uso commerciale;
- rispettare i vincoli paesaggistici e storici previsti dal comune;
- seguire i regolamenti in materia di sicurezza sul lavoro (uscite di sicurezza, presenza di vetrate, ecc.);
- rispettare le norme sull’igiene;
- essere correttamente isolati a livello acustico;
- per la vendita di alcolici/superalcolici bisogna chiedere il rilascio della licenza fiscale all’Agenzia delle Dogane;
- prima di esporre l’insegna il gestore del bar deve presentare al comune d’interesse la dichiarazione dei mezzi pubblicitari usati, che riporta la superficie e la grafica dell’insegna.
I documenti da presentare
Prima dell’avvio dell’attività bisogna trasmettere la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) allo SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) comunale. Per la SCIA occorrono:
- copia del requisito professionale posseduto;
- contratto d’affitto o atto di proprietà dei locali;
- planimetria dei locali (richiedibile online sul nostro portale. Leggi Planimetria catastale, cos’è e come richiederla online su VisureSmart);
- visura catastale (documento che consente di identificare i dati catastali relativi a un fabbricato o a un terreno. Leggi Visura catastale, come ottenerla online);
- notifica sanitaria alla ASL competente per territorio.
Apertura della partita Iva
Se non ce l’hai ancora devi affrettarti ad aprire una partita Iva, obbligatoria per la gestione fiscale (fatture, scontrini, previdenza sociale ecc). È uno strumento che consente a lavoratori autonomi, liberi professionisti e aziende di operare autonomamente, rispettando il regime fiscale. Si compone di 11 cifre, necessarie per individuare il soggetto contribuente. Le prime 7, infatti, identificano il contribuente, le altre 3 il Codice dell’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate e l’ultima ha carattere di controllo. Per tutte le altre informazioni non perderti la nostra guida: Partita IVA: come si apre? Quali sono i costi? La guida completa.