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Blocco licenziamenti: chi potrà essere licenziato dal 1° luglio?

Blocco licenziamenti

Il blocco licenziamenti è attivo dal 17 marzo 2020. Si tratta di una misura che rende impossibile per le aziende licenziare dipendenti coperti da contratti individuali e collettivi. Il recente Decreto Sostegni ha prorogato il blocco fino al 30 giugno 2021, prolungandone di fatto gli effetti rispetto a quanto stabilito dall’ultima Legge di Bilancio (che aveva previsto il blocco fino al 31 marzo 2021). Ma non è tutto: per le aziende che ricorrono agli ammortizzatori (sempre previsti dal Decreto Sostegni) la misura è estesa fino al 31 ottobre 2021.

Blocco licenziamenti: chi potrà essere licenziato dal 1° luglio?

Secondo quanto previsto dal Decreto Sostegni, dunque, il 30 giugno è la data ultima a cui le aziende (di qualsiasi dimensione) devono attenersi per il blocco licenziamenti. Il divieto riguarda licenziamenti collettivi, individuali o plurimi per giustificato motivo oggettivo. Cioè tutti quei licenziamenti in cui l’interruzione del rapporto avviene per volontà del datore di lavoro a causa di ragioni inerenti l’attività produttiva, l’organizzazione del lavoro e il regolare funzionamento di essa.

Fino al 31 ottobre 2021 (e quindi oltre il limite del 30 giugno) non corrono il rischio di perdere il posto per giustificato motivo oggettivo, i lavoratori di aziende che sospendono o riducono l’attività per eventi riconducibili all’emergenza COVID-19. Che accedono cioè agli ammortizzatori sociali previsti dal Decreto “Sostegni”, in particolare:

  • Ventotto settimane di Cassa integrazione guadagni in deroga (CIGD) o assegno ordinario (ASO) erogato dal FIS, nel periodo compreso tra il 1° aprile e il 31 dicembre 2021.
  • Centoventi giorni di Cassa integrazione salariale operai agricoli (CISOA) nel periodo 1° aprile – 31 dicembre 2021.

Per queste aziende, quindi, il blocco dei licenziamenti vale fino al 31 ottobre e impedisce di:

  • Avviare procedure di licenziamento collettivo.
  • Recedere dal contratto per giustificato motivo oggettivo in virtù di licenziamenti individuali o plurimi.

Estensione dello stop al 31 dicembre 2021

Una novità arrivata con il Decreto “Sostegni-bis” è la proroga del blocco licenziamenti al 31 dicembre 2021 per i datori di lavoro privati che:

  • Sono destinatari della Cassa integrazione prevista dal D.l. “Sostegni”.
  • Dal 1° luglio sospendono o riducono l’attività lavorativa presentando domanda di accesso agli ammortizzatori CIGO e CIGS “ordinari” (quindi non COVID-19).

Questi soggetti, insieme all’esonero dal versamento del contributo addizionale all’INPS (calcolato in base alle ore di cassa fruite), previsto fino al 31 dicembre 2021, subiscono, fino alla stessa data, lo stop ai licenziamenti.

Ai dipendenti licenziati per giustificato motivo oggettivo che sono in possesso dei requisiti contributivi, spetta l’indennità di disoccupazione Naspi erogata dall’Inps.