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Bonus 200 euro: come averlo e cosa compilare

Scompare per tutti l’automatismo per ricevere l’indennità una tantum nella busta paga dei dipendenti del settore privato. Ecco dunque le novità per ottenere il bonus di 200 euro.

Bonus 200 euro, cosa cambia

Dietrofront sul bonus da 200 euro: se prima sembrava che le misure di contrasto all’inflazione dovessero essere corrisposte in automatico a tutti i dipendenti, ora, per percepire un’indennità una tantum, i dipendenti del settore privato dovranno fare domanda tramite autocertificazione.

A dare la novità è la fondazione dei consulenti del lavoro, tramite un’analisi. Dunque, l’indennità non è più riconosciuta in via automatica dal datore di lavoro nel cedolino di luglio, previa dichiarazione del lavoratore.

Il provvedimento consiste nella possibilità, per il datore di lavoro, di ottenere il sussidio di 200 euro solo una volta nella vita. Il dipendente privato dovrà, per usufruirne, presentare al datore di lavoro un’auto dichiarazione dove garantisce di non essere titolare di trattamenti pensionistici o forme di previdenza.

L’autodichiarazione sarà necessaria anche nel caso in cui il richiedente sia titolare di più rapporti di lavoro.

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Cosa si deve compilare

Al momento, il governo non ha fornito alcun modulo ufficiale per compilare la dichiarazione, né alcun ministero ha detto come e quando dovrebbe essere inviata. Ma a questo scopo la Fondazione Consulenti del Lavoro ha realizzato un facsimile per la stesura di un’autodichiarazione.

Secondo i termini della bozza di decreto semplificazione fiscale che dovrebbe essere presentata mercoledì al Consiglio dei ministri, in pratica i funzionari pubblici aventi diritto all’indennità saranno determinati dal Ministero dell’Economia e dall’INPS come loro compenso al Servizio paghe dei dipendenti gestito da il sistema informatico del Mef.

In linea di massima i requisiti fondamentali per ricevere il bonus di 200€ sono due:

  • I lavoratori devono beneficiare almeno da gennaio ad aprile di uno sconto contributivo dello 0,8% previsto dalla Legge di Bilancio 2022, che si applica a chi ha una retribuzione mensile imponibile fino a 2.692 euro;
  • Il lavoratore deve dichiarare di non percepire benefici pensionistici e di non essere beneficiario del reddito di cittadinanza