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Bonus INPS da 600 euro: quasi il 70% ai lavoratori autonomi

Uno studio sulla distribuzione del Bonus Inps da 600 euro, nato da una collaborazione tra l’INPS e la Banca d’Italia, mostra come la maggior parte della prestazione sia stata erogata ai lavoratori autonomi. Seguiti poi dai lavoratori a tempo determinato in agricoltura. Pochi i sussidi per i lavoratori dello spettacolo.

Bonus Inps da 600 euro: i dati

L’Inps ha versato finora circa 2 miliardi, pagando di fatto 3,4 milioni di bonus da 600 euro. Come si legge sul comunicato stampa dell’Istituto, “la gran parte delle erogazioni è avvenuta nei giorni dal 14 al 23 aprile e la maggioranza dei pagamenti ha riguardato i lavoratori autonomi (69,5%) e i dipendenti a tempo determinato dell’agricoltura (15,4%)”. Una quota più marginale, invece, ha interessato i lavoratori dello spettacolo (0,7%), la cui platea è già di per sé di numero inferiore alle altre. Si stima che il bonus ammonti a circa un terzo del reddito mensile netto per gli autonomi, a circa la metà, invece, per gli stagionali del turismo e ai due terzi per i lavoratori temporanei dell’agricoltura.

Dal comunicato emerge pure che “quasi due terzi dei beneficiari sono uomini; le donne sono la metà delle partite IVA/co.co.co e dei lavoratori stagionali del turismo. I nati all’estero sono il 12,1% dei beneficiari complessivi e sono relativamente più concentrati tra gli stagionali del turismo e i dipendenti agricoli, dove ammontano rispettivamente al 22,3% e al 29,3% dei percettori. L’età media dei beneficiari è 46 anni (45,6 per le donne, 46,3 per gli uomini), con la coorte più numerosa rappresentata dal gruppo 45-54 anni (pari al 32,8%)”. La fetta minoritaria è quella dei giovani che hanno meno di 25 anni e degli anziani ultra sessantacinquenni, rispettivamente lo 3,0% e il 2,2%.

Le regioni maggiormente interessate dalle richieste dell’indennizzo Inps sono state la Lombardia, la Puglia e la Sicilia – che hanno ricevuto quasi un terzo dei sussidi -, successivamente l’Emilia Romagna, il Veneto e la Campania.

Per maggiori info vi rimandiamo al documento Prime evidenze sui pagamenti connessi al DL Cura Italia n.18/2020.