servizio clienti

Codice LEI: di cosa si tratta e come si richiede

Se un’attività si pone come obiettivo quello di effettuare operazioni al di fuori dei mercati finanziari europei, raggiungendo tutto il mondo, deve necessariamente richiedere l’attribuzione del codice LEI.

Tale codice è obbligatorio in Italia solo per alcuni soggetti giuridici.

Ma cosa identifica il codice LEI, a cosa serve e, soprattutto, come si richiede?

Il codice LEI

Il Legal Entity Identifier, abbreviato in LEI, è un codice univoco formato da 20 caratteri alfanumerici che si basa sullo standard internazionale ISO 17442 attribuito per identificare le parti di operazioni finanziarie di tutto il mondo in tutti i mercati e sistemi giuridici.

I 20 caratteri sono così suddivisi: i primi 4 sono relativi all’ente locale di attribuzione (LOU), i successivi due sono due zeri, dal 7 al 18 i caratteri sono unici e assetati dalla LOU, mentre gli ultimi due, noti come checksum digits, sono di controllo.

Il LEI rappresenta dunque uno strumento che standardizza una controparte all’interno delle transazioni finanziarie.

A cosa serve

Lo scopo principale del codice LEI è la misurazione e il monitoraggio del rischio. Inoltre si occupa di supportare in modo efficiente la conformità ai requisiti di reporting. A una singola entità legale si assegna un solo LEI a livello internazionale.

Sono poi associate ulteriori informazioni ad esso che classificano il soggetto, tra cui denominazione, codice fiscale, indirizzo e dati relativi alla struttura societaria.

A chi serve il codice LEI

Come detto in precedenza il codice LEI serve per le entità legali coinvolte in transazioni finanziarie, come ad esempio:

  • aziende registrate, incluse filiali registrate;
  • fondi;
  • organizzazioni no profit;
  • agenzie e organizzazioni governative;
  • succursali.

Tale codice può essere richiesto per individui o divisioni operative.

Inoltre, per legge sono obbligati a possedere tale codice:

  • soggetti iscritti al Registro Imprese
  • filiali italiane di società estere
  • fondi di investimento italiani gestiti da società iscritte al Registro Imprese,
  • fondi pensione italiani
  • tutti gli Enti diversi dai precedenti che risiedono in Italia e sono soggetti all’obbligo di reporting.

A stabilirlo è stato il D.Lgs 3 agosto 2017, n. 129  che ha dato attuazione alla Direttiva MiFID II (Markets in finacial instruments directive) e il regolamento MiFIR (Market in financial instruments regulation) in materia di mercati degli strumenti finanziari.

Il Decreto di attuazione, entrato in vigore il 26 agosto 2017 ma obbligatorio dal 3 gennaio 2018 per le modifiche al testo unico della direttiva, ha stabilito che tutte le entità giuridiche che hanno aperto un conto titoli presso intermediari finanziari devono richiedere un codice LEI.

Come richiederlo

La Global Legal Entity Identifier Foundation (GLEIF) tramite l’accreditamento valuta l’idoneità delle organizzazioni che vorrebbero operare Sistema globale LEI come emittenti di codici LEI e depositari dei reference data della persona giuridica.

Le organizzazioni autorizzate a emettere codici LEI, ovvero gli agenti di registrazione ufficiali, sono note come Unità operative locali (Local Operating Unit, LOU).

Le LOU si occupano della registrazione e del rinnovo, forniscono ulteriori servizi e si configurano come referenti per i soggetti che richiedono l’emissione di codici LEI. Una LOU può emettere codici LEI in favore di persone giuridiche in qualsiasi Nazione in cui è autorizzata a farlo.

Tramite il servizio rapido e professionale di VisureSmart.it è possibile richiedere online il codice LEI. I tempi necessari alla consegna sono solitamente di 2 giorni lavorativi.