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Destinazione d’uso di un immobile: a cosa serve e come cambiarla

Destinazione d’uso di un immobile

Cosa si intende per destinazione d’uso di un immobile? È la classificazione che viene attribuita a un immobile per indicarne la funzione e le attività che possono essere svolte al suo interno. Si tratta di un concetto che ha anche un valore giuridico: se infatti si utilizza un edificio per una funzione diversa rispetto a quella certificata dalla sua destinazione d’uso, si commette un illecito

Destinazione d’uso di un immobile: le categorie

Le macro categorie principali in cui rientrano le destinazioni d’uso degli immobili.

  • Residenziale. In questa categoria rientrano edifici di ogni genere, a patto che abbiano però la superficie in prevalenza destinata a uso abitativo.
  • Industriale e artigianale. In questa categoria rientrano gli edifici in cui si svolgono attività finalizzate alla produzione di beni di servizio o alla trasformazione di beni o materiali. Appartengono a questa categoria anche quegli edifici che rispecchiano queste caratteristiche e che hanno anche, al loro interno, degli spazi destinati alla commercializzazione dei loro prodotti. 
  • Commerciale. In questa categoria rientrano gli edifici con attività finalizzate alla vendita, dalla piccola alla grande distribuzione. Sono comprese anche le attività destinate alla somministrazione di cibi e bevande. 
  • Turistico-ricettiva. In questa definizione rientrano tutte quelle strutture che sono destinate l’accoglienza di persone: alberghi, ostelli, campeggi, ma anche gli edifici on cui si svolgono attività extra-alberghiere (come case vacanze, B&B ecc.).
  • Direzionale e di servizio. Fanno parte di questa categoria tutti gli edifici sedi di direzioni e uffici per l’organizzazione di proprietà di enti e società commerciali.
  • Agricola. In questa categoria rientrano gli edifici in cui si svolgono attività legate alla produzione agraria, all’allevamento, alle colture e simili. 

Destinazione d’uso: dove si trova?

Ci sono diversi modi per venire a conoscenza della destinazione d’uso di un immobile. È per esempio possibile richiedere il certificato di agilità e leggere qui le informazioni sui diversi utilizzi dell’edificio in questione. Oppure si può richiedere una Visura Catastale storica, che riguarda gli ultimi 20 anni dell’immobile: in questo modo, sarà possibile indagare sulla continuità dei trasferimenti che nel corso del tempo hanno riguardato l’edificio. 

Cambio destinazione d’uso

In cosa consiste il cambio di destinazione d’uso di un immobile? Nel passaggio dell’immobile a una diversa categoria, anche se non si eseguono opere edili. Per effettuarlo, prima di tutto bisogna fare una verifica sul Piano Regolatore della propria città e accertarsi che si possa cambiare effettivamente la destinazione d’uso dell’immobile in questione. Se il Piano Regolatore lo prevede, allora bisogna procedere con la richiesta di permesso. Se il cambio di destinazione non comporta attività edilizie, in genere è sufficiente presentare al Comune una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA).