Esonero contributi
L’esonero contributi per Partite IVA è contenuto nel testo del decreto attrattivo del Ministero del Lavoro. L’anno bianco fiscale per i lavoratori autonomi prevede delle regole e dei requisiti che spiegano come funziona il riconoscimento dell’agevolazione per gli iscritti all’INPS e alle Casse private. L’importo massimo dell’esonero dei contributi Partite IVA sarà pari a 3 mila euro. I requisiti sono:
- Essere in possesso di un reddito complessivo 2019 non superiore a 50 mila euro.
- Aver subito un calo di fatturato o dei corrispettivi nell’anno 2020 non inferiore al 33%.
- Essere in regola con la contribuzione obbligatoria.
Il servizio Visura Partita Iva è il servizio che consente di accertare se il numero di Partita IVA è corretto in Agenzia delle Entrate, a chi è intestato, se la stessa risulta attiva, sospesa o cessata e qual è la data di inizio attività.
Esonero contributi: beneficiari
Nel dettaglio, l’esonero contributi per Partite IVA si applica a:
- Lavoratori iscritti alle gestioni speciali dell’AGO (artigiani e commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri).
- Lavoratori iscritti alla gestione separata. Sono anche compresi i lavoratori soci di società e i professionisti componenti di studi associati.
- Professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza.
- Medici, infermieri e altri professionisti e operatori a cui siano stati conferiti incarichi di lavoro autonomo o di collaborazione per far fronte all’emergenza Covid-19.
La domanda per l’esonero contributi Partite IVA devono essere inviate entro il 31 luglio 2021 per gli autonomi iscritti all’INPS ed entro il 31 ottobre 2021 per i professionisti con Cassa.
Iscro per autonomi: cassa integrazione per Partite IVA
Dopo quest’anno particolare in cui i liberi professionisti sono stati i più colpiti dalla crisi, ora anche gli autonomi hanno diritto alla cassa integrazione. Si chiama Iscro, l’Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa che è stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2021 dopo l’accordo al Governo. I titolari di partita Iva iscritti alla gestione separata Inps e in possesso di determinati requisiti, oltre all’esonero contributi, potranno dunque accedere alla nuova cassa integrazione. Iscro garantisce un assegno mensile compreso tra i 250 e gli 800 euro.
La domanda dev’essere presentata online dal titolare della Partita Iva all’Inps, che erogherà gli importi entro il 31 ottobre di ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023.
Iscro per autonomi: chi può accedere
In via sperimentale, per il triennio 2021-2023, l’Inps potrà dunque erogare l’Iscro agli iscritti alla Gestione Separata. A essere esclusi saranno per esempio architetti, avvocati, medici e giornalisti, in quanto iscritti a una cassa di previdenza privata. I potenziali destinatari della nuova cassa integrazione devono avere determinati requisiti.
- Essere titolari di Partita Iva da almeno 4 anni (per verificare in tempi brevi se rientri in questo requisito, puoi scaricare qui la tua Visura Camerale).
- Aver prodotto, nel corso dell’anno precedente a quello in cui si fa richiesta, un reddito inferiore del 50% della media dei redditi prodotti nel corso dei tre anni prima.
- Aver dichiarato un reddito inferiore a 8.145 euro.
- Essere in regola con il versamento dei contenuti.
Se si chiude la Partita Iva, anche l’Iscro cesserà di essere versato.
Altre agevolazioni per Partite IVA
All’esonero contributi per Partite IVA e all’erogazione dell’assegno mensile Iscro, si aggiunge poi una serie di altre misure varate a sostegno dei lavoratori autonomi che hanno subito gli effetti della crisi economico-sanitaria. Le nuove agevolazioni riguarderanno:
- Sconti sulla tassa rifiuti.
- Esenzione dal canone radiotelevisivo.
- Bonus fino a 2.400 euro per i lavoratori stagionali.
- Esenzione della prima rata dell’IMU per gli immobili commerciali.
- Bonus affitto per i locali commerciali e industriali.
- Bonus relativi al turismo e al mondo dello spettacolo.