Sono aperte le domande per gli autonomi e i professionisti che vogliono richiedere il bonus 200 euro. Diverse le regole e i requisiti da rispettare: sarà il lavoratore ad accertarsi di rientrare tra i potenziali beneficiari. Gli enti previdenziali di riferimento potranno procedere con verifiche ex post.
Cos’è il bonus 200 euro
Si tratta di un sostegno economico a favore dei lavoratori italiani, dei pensionati e dei disoccupati. Il bonus 200 euro nasce con l’obiettivo di combattere l’inflazione. L’innalzamento dei prezzi generale ha infatti colpito l’Italia da inizio anno e messo in ginocchio le famiglie. Se i lavoratori dipendenti, i pensionati e i disoccupati che percepiscono il reddito di cittadinanza, si sono visti accreditare automaticamente i 200 euro in busta paga o nella pensione negli scorsi mesi, le Partite IVA e i lavoratori autonomi aspettano ancora il contributo una tantum.
Bonus 200 euro: il reddito
Da lunedì 26 settembre e fino al 30 novembre anche i lavoratori autonomi iscritti all’Inps e i professionisti possono fare richiesta alle rispettive casse previdenziali di appartenenza per ricevere il bonus 200 euro. I requisiti per ottenere l’aiuto una tantum previsto dal decreto Aiuti dello scorso maggio sono gli stessi previsti per le altre categorie di lavoratori e per i pensionati. A partire dal limite di reddito di 35mila euro relativo al 2021.
Il tetto dei 35mila euro va calcolato seguendo alcune linee guida che Inps ha precisato con la circolare 103 del 26 settembre. Nel testo viene specificato che bisogna far riferimento al reddito personale assoggettabile a IRPEF, al netto di tutti i contributi previdenziali e assistenziali ed escludendo i trattamenti di fine rapporto comunque denominati, il reddito della casa di abitazione e le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata.
Bonus 200 euro: altri requisiti
Per ottenere i 200 euro è inoltre necessario risultare iscritti alle gestioni previdenziali dell’Inps o di altri enti previdenziali alla data del 18 maggio. La Partita IVA deve inoltre risultare attiva con attività lavorativa avviata entro la stessa data. Non tutti sono tenuti a rispettare questo requisito. È il caso degli assicurati che sono iscritti alla gestione autonoma in qualità di coadiuvanti e coadiutori (artigiani/commerciati/agricoli). Questi lavoratori possono accedere al beneficio solo se il titolare dell’impresa presso cui prestano attività lavorativa è titolare di Partita IVA attiva e con attività avviata alla data del 18 maggio. Per avere informazioni legali, amministrative ed economiche relative a un’impresa, ricordiamo che basta richiedere una Visura Camerale.
Per ricevere il bonus 200 euro è poi necessario aver effettuato, sempre entro il 18 maggio, almeno un versamento – totale o parziale – per la contribuzione dovuta alla gestione di iscrizione per la quale è richiesta l’indennità una tantum, con competenza a decorrere dall’anno 2020.
Come richiedere il bonus
La domanda deve essere presentata dal diretto interessato, percettore del bonus 200 euro. La procedura da seguire dipende dall’appartenenza o meno a una particolare cassa di previdenza. Coloro i quali sono iscritti, invece, a una delle Gestioni INPS, potranno inoltrare la richiesta direttamente sul sito dell’INPS. La procedura per la presentazione della domanda è molto semplice e guidata. Occorre seguire i passaggi guidati, compilare i campi mancanti richiesti, e controllare quelli precompilati, e dare infine conferma.
Nello stesso iter è possibile richiedere anche l’integrazione pari a 150 euro (importo totale spettante pari a 350 euro). Contributo per coloro i quali nel corso del 2021 hanno avuto un reddito inferiore a 20.000 euro.