Da marzo 2022 aumenti e conguagli delle pensioni per inflazione, nuove aliquote e detrazioni IRPEF. Anche le tasse sulle pensioni sono interessate dalla nuova riforma introdotta con l’ultima Legge di Bilancio.
Ecco di seguito cosa cambierà nell’universo pensionistico.
Novità sulle tasse sulle pensioni
La salita dell’inflazione del 2021 porta aumenti di circa 300 euro annui per le pensioni medie da 1500 euro mensili, ossia 25 euro mensili, da gennaio 2022. Il decreto ministeriale del 17 novembre 2021, pubblicità il 26 novembre in Gazzetta, ha dato conferma del valore di 1,7% delle previsioni del Fondo Monetario di novembre 2021.
La crescita dei prezzi, considerato l’improvviso aumento dell’inflazione registrata nel 2021, rispetto al 2020, in cui si confermava pari a zero. Questo farà aumentare la spesa previdenziale di 4 miliardi e questo si riversa negli assegni previdenziali di 23 milioni di italiani.
Da gennaio 2022 è stato previsto il ritorno alla perequazione degli importi delle pensioni, rispetto ai dati ISTAT, con il metodo a scaglioni che è più vantaggioso per i pensionati meno abbienti.
Ecco di seguito l’adeguamento al valore ISTAT si applica in maniera progressiva:
- è pari al 100% per gli assegni più bassi, fino a 4 volte il minimo;
- del 90% per gli assegni tra quattro e cinque volte il minimo;
- del 75% oltre la soglia.
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Conguagli nella pensione di marzo
Il tasso dell’aumento dell’1,70% l’INPS con la circolare 33 del 28 febbraio 2022. Questa comunica che con l’assegno pensionistico di marzo saranno effettuati i conguagli da gennaio 2022.
In sintesi sulla rata di pensione in pagamento nel mese di marzo INPS ha provveduto a:
- l’applicazione delle modifiche alla tassazione previste dalla legge di Bilancio 2022;
- revisione delle detrazioni per i figli a carico;
- attribuzione della maggiorazione ANF per i mesi di gennaio e febbraio 2022 e che è cessata l’erogazione degli assegni al nucleo familiare e degli assegni familiari nei casi previsti dal D.lgs 29 dicembre 2021, n. 230.;
- applicazione della perequazione all’1,70% come previsto dal decreto del Ministero dell’Economia e delle finanze.
Le aliquote fisse o marginai richieste dai pensionati vengono attribuite scegliendo l’aliquota inferiore più prossima, nel caso quella precedente sia stata abolita dalla riforma.
Le detrazioni fiscali sulla rata di questo mese l’istituto comunica che continuerà a riconoscere quelle per ciascun figlio di età non inferiore a 21 anni, mentre cessano le maggiorazioni previste per:
- figli inabili;
- per i figli minori di tre anni;
- per i nuclei con più di tre figli;
- le ulteriori detrazioni pari a 1.200 euro in presenza di almeno 4 figli a carico.