Cambiano i beneficiari della pensione di reversibilità: da adesso spetta ai nipoti maggiorenni, orfani e inabili al lavoro. Ecco le ultime novità dalla sentenza della Cassazione.
Pensione di reversibilità: cosa cambia
Stando alle ultime sentenze di tribunali e Corte Costituzionale si è allargata la platea dei beneficiari della pensione di reversibilità. Adesso sono coinvolti più soggetti un tempo esclusi dal sostegno pensionistico dedicato ai familiari superstiti di un pensionato deceduto.
Infatti, non saranno più solo le mogli vedove a usufruire della pensione ai superstiti. Nella sentenza n.88/2022 della Corte Costituzionale si estende il diritto della pensione dei nonni anche ai nipoti maggiorenni, orfani dei genitori e inabili al lavoro.
Pensione ai superstiti: definizione
Come riportato dall’INPS, la pensione ai superstiti è un trattamento pensionistico riconosciuto in caso di decesso del pensionato o dell’assicurato in favore dei familiari superstiti. Nel primo caso si parla di pensione di reversibilità, nel secondo, invece di pensione indiretta.
La pensione indiretta è riconosciuta nel caso in cui l’assicurato abbia perfezionato 15 anni di anzianità assicurativa e contributiva.
Leggi anche: Pensione di reversibilità: di cosa si tratta
A chi spetta la pensione di reversibilità
La pensione di reversibilità, come detto, è un trattamento pensionistico che si riconosce in caso di decesso del pensionato in favore dei familiari superstiti.
Ad averne diritto, attualmente, sono il coniuge o l’unito civilmente, il coniuge divorziato a condizione che sia titolare dell’assegno divorzile. Inoltre, a riceverlo sono i figli minorenni alla data del decesso, i figli inabili al lavoro e a carico del genitore al momento del decesso, indipendentemente dall’età. Infine lo ricevono i figli maggiorenni studenti, a carico del genitore, nei limiti del 21esimo anno di età e i figli maggiorenni studenti a carico del genitore che frequentano l’università fino al 26esimo anno di età.
In assenza di coniuge e figli questa spetta ai superstiti, ossia ai genitori dell’assicurato che al momento della morte del soggetto abbiano compiuto il 65esimo anno di età. In assenza dei genitori si riconosce ai fratelli celibi e sorelle nubili dell’assicurato che al momento della morte siano inabili al lavoro.