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Pensioni: novità in caso di cambio residenza

Cambia il trattamento per i pensionati residenti all’estero che ritornano in Italia. Ecco tutte le novità introdotte dal Governo in caso di cambio residenza e le nuove agevolazioni per le pensioni.

Pensioni e cambio di residenza

In caso di cambio residenza il pensionato ha diritto a un regime di tassazione agevolato. Appare chiaro che questa non sia una novità assoluta. Difatti, già da tempo il legislatore ha previsto delle agevolazioni da destinare a coloro che dall’estero si trasferiscono in una regione del sud Italia o un piccolo comune del Mezzogiorno.

I requisiti? Questi sono attentamente definiti dalla normativa, dall’individuazione di borghi e paesi dove il cambio di residenza porta con sé i benefici.

Vediamo nello specifico come funziona.

Tassazione agevolata per coloro che vengono dall’estero

Le persone fisiche titolari di redditi da pensione erogati da soggetti esteri possono beneficiare di un regime fiscale opzionale. Questo prevede l’applicazione di un’imposta sostitutiva dell’Irpef con aliquota al 7%. Ciò per qualsiasi categoria di reddito prodotto all’estero, per ciascuno dei nove periodi d’imposta di validità dell’opzione.

Si tratta di un regime agevolato che viene riconosciuto in cambio di residenza a chi trasferisce la residenza fiscale in Italia. Vale nel caso di comuni con popolazione non superiore ai 20mila abitanti, nelle seguenti regioni:

  • Abruzzo;
  • Basilicata;
  • Calabria;
  • Campania;
  • Molise;
  • Puglia;
  • Sardegna;
  • Sicilia.

Per avere informazioni certe sulla popolazione residente nel comune in cui si trasferisce si considera il dato risultante dalla “Rilevazione comunale annuale del movimento e calcolo della popolazione”.

La classifica è pubblicata sul sito Istat si riferisce al 1° gennaio dell’anno precedente il primo periodo di validità dell’opzione.

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Le novità introdotte dal decreto Sostegni ter

Il regime agevolato per i pensionati che dall’estero si trasferiscono in Italia è stato confermato. Le modifiche apportate, infatti, non hanno comportato restrizioni, ma al contrario hanno allargato la platea dei fruitori.

Nello specifico l’opzione per l’imposizione sostitutiva dei redditi è consentita anche in caso di trasferimento della residenza in uno dei comuni interessati dal terremoto dell’Aquila del 2009.

 Il limite di 20mila abitanti, prima stabilito per i soli comuni appartenenti alle regioni del Mezzogiorno, è stato esteso a tutti i comuni “agevolabili”, cioè in riferimento ai quali lo spostamento di residenza consente di esercitare l’opzione, quindi anche a quelli interessati dagli eventi sismici, precedentemente vincolati al tetto di 3mila abitanti.