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POS, credito d’imposta dal primo luglio: cosa cambia per professionisti e imprese

Credito d’imposta per spese POS

Dal 1 luglio al via il credito d’imposta per l’utilizzo del POS da parte di professionisti e imprese. Si tratta di un bonus fiscale, pari al 30%, sul costo delle transazioni effettuate tramite pagamenti elettronici e con carta. L’agevolazione, prevista dal Decreto Fiscale 2020, si applica ai contribuenti che nel 2019 hanno ottenuto ricavi fino a 400.000 euro. L’iniziativa ha lo scopo di incentivare l’utilizzo del pagamento elettronico, anche a fronte della riduzione a 2.000 euro come limite del contante circolante.

Bonus fiscale: come funziona

Il credito d’imposta del 30% sarà utilizzabile a partire dal mese successivo a quello della spesa sostenuta. Bisognerà indicarlo nella dichiarazione dei redditi e nelle dichiarazioni successive per gli importi residui non ancora utilizzati in compensazione. Come precisato dall’Agenzia delle Entrate, il bonus non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e dell’IRAP. Per ottenerlo gli interessanti invieranno la comunicazione attraverso il software predisposto dall’Agenzia entro il 20 del mese successivo. Il credito sarà utilizzato successivamente all’invio della comunicazione. In quest’ultima andranno riportati:

  • Codice fiscale dell’esercente;
  • mese e anno di addebito;
  • totale delle operazioni di pagamento effettuate nel periodo di riferimento;
  • numero totale dei pagamenti riconducibili a consumatori finali nel periodo di riferimento;
  • importo delle commissioni addebitate per i pagamenti riferite a consumatori finali;
  • ammontare dei costi fissi periodici che ricomprendono un numero variabile di operazioni in franchigia anche se includono il canone per la fornitura del servizio di accettazione (fiscomania).