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Recupero crediti sulla pensione: come funziona

Risale allo scorso settembre la notizia INPS che spiega quando e in che modalità può prelevare delle quote dalla pensione per versarle a soggetti creditori. Il recupero crediti sulla pensione avviene nel caso in cui vi sia un contratto di cessione del quinto o una sentenza di condanna.

La riduzione avviene tramite una trattenuta sull’assegno che si protrarrà fino all’estinzione del debito o alla cessazione della pensione.

Recupero crediti sulla pensione da parte dell’INPS

Le ritenute INPS sulla pensione o sulle TFR o TFS sono autorizzate da una disposizione legislativa o dall’autorità giudiziaria.

Il prelievo è legittimo sono in caso di atto negoziale con il titolare della pensione e atti non negoziali come prelievo di imposte a carico del pensionato contribuente. O ancora condanna giudiziaria o assegnazione giudiziale per processi di esecuzione forzata presso terzi in qualità di soggetto pignorato.

Quando la trattenuta su pensione è illegittima

Nel caso in cui non vi siano istituti giuridici che attribuiscono un potere impositivo, l’INPS non può effettuare alcuna trattenuta né disporre pagamenti disgiunti per più beneficiari.

Non sono, ad esempio, valide le richieste di trattenute che provengono da Pubbliche amministrazioni per il recupero di eccedenze di stipendio erogate a dipendenti in quiescenza.

Per ciò che riguarda le trattenute in corso queste saranno applicate sino all’estinzione del debito. La pubblica amministrazione può stipulare una convenzione con l’INPS per regolare l’incasso di tali crediti.

In quali casi avviene il recupero crediti sulla pensione

Il recupero crediti sulla pensione può avvenire a causa di un danno all’erario. In questa ipotesi l’INPS può essere chiamato al recupero del credito in forma amministrativa o con esecuzione forzata nell’eventualità di pignoramento da terzi.

L’ente che vanta un credito nei confronti di un pensionato dovrà trasmettere una richiesta alle Direzioni regionali competenti.

Le informazioni da comunicare sono:

  • dati anagrafici e codice fiscale del pensionato debitore;
  • informazioni utili ad individuare il pensionato debitore e importo da recuperare;
  • coordinate bancarie e postali e relativo codice fiscale o partita IVA dell’intestatario del conto;
  • copia della sentenza di condanna con formula esecutiva;
  • atto dell’Amministrazione procedente con la volontà di agire in via amministrativa;
  • eventuale piano di rateizzazione del debito.