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Regime forfettario 2021: novità e tassazione

Regime forfettario 2021

Il regime forfettario 2021 interessa persone fisiche esercenti un’attività d’impresa, di arte o professione. Questi soggetti devono però essere in possesso di determinati requisiti. Sono escluse le società di persone e i soggetti equiparati di cui all’articolo 5 del Tuir, quali le associazioni professionali. 

Potrà adottare il regime forfettario, in sintesi, chi nel 2020 si è trovato con ricavi non superiori a 65 mila euro e presenta gli altri requisiti che non ne determinano l’esclusione. La Legge di Bilancio 2021 non ha in sostanza previsto cambiamenti per il regime forfettario, confermando di fatto i requisiti e le modalità già attive nel 2020. Non è stato introdotto l’obbligo di fatturazione elettronica, che resta facoltativa.

Regime forfettario 2021: requisiti

I requisiti per l’accesso al regime forfettario 2021 sono verificati con riferimento all’anno di imposta precedente. Vanno considerati:

  • Il limite di ricavi o compensi non superiore a 65 mila euro.
  • L’ammontare complessivo per le spese di lavoro accessorio, dipendente o collaboratori, non superiore a 200 mila euro.

Anche in caso di più attività, si deve tener conto del limite massimo di 65 mila euro. Va considerata la somma del fatturato dei singoli codici Ateco. 

Determinazione del reddito

La determinazione del reddito nel regime forfettario avviene tenendo conto dei ricavi o compensi percepiti nel periodo di imposta considerato. Al reddito è applicato un coefficiente di redditività che tiene conto delle spese applicate in modo forfettario: all’imponibile si applica un’imposta sostitutiva del 5%. l’imposta passa al 15% dopo cinque anni. 

Anche la deducibilità è forfettaria. Le spese sostenute per l’esercizio dell’attività, infatti, non possono essere dedotte analiticamente dal reddito. Fanno eccezione i contributi previdenziali versati in ciascun periodo di imposta. L’aliquota della deducibilità forfettaria è in percentuale sul reddito e varia a seconda dell’attività esercitata. È esclusa l’applicazione dell’Iva e quindi la possibilità di detrarre l’Iva dagli acquisti.

Casi di esclusione 

Rispettato i requisiti, bisogna poi fare attenzione a non rientrare nei casi di esclusione dal regime forfettario 2021. I soggetti esclusi sono:

  • Coloro che hanno percepito, nell’anno precedente, redditi di lavoro dipendente e assimilati eccedenti l’importo di 30 mila euro.
  • Le persone fisiche che si avvalgono di altri regimi speciali ai fini del calcolo dell’imposta sul valore aggiunto.
  • I soggetti non residenti, a eccezione di quelli che risiedono in uno degli Stati membri dell’Unione Europea o in uno Stato aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo che producono nel territorio italiano redditi che costituiscono almeno il 75% del reddito complessivo.
  • I soggetti che in via esclusiva o prevalente effettuano cessioni di fabbricati o porzioni di fabbricato, di terreni edificabili di cui all’articolo 10, co. 1, numero 8), del D.P.R. 633/1972 o di mezzi di trasporto nuovi di cui all’art. 53, co. 1, del D.L. 331/1993.
  • Gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni che, contemporaneamente all’esercizio dell’attività partecipano a società di persone, ad associazioni professionali o a imprese familiari. O che controllano, direttamente o indirettamente, società a responsabilità limitata o associazioni in partecipazione, le quali esercitano attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dagli esercenti attività d’impresa, arti o professioni.
  • Le persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta. Nel caso in cui l’ex datore di lavoro sia solo uno dei clienti del professionista o dell’imprenditore che opera con partita Iva, il regime forfettario non è precluso.

Controllo Partita Iva

La Visura Partita Iva è il documento che consente di verificare se il numero di partita Iva è corretto in Agenzia delle Entrate, a quale ditta o impresa è intestato e se questa risulta sospesa o cessata. Spesso è bene controllare la validità di una partita IVA anche nel caso di operazioni intra UE, come l’acquisto o la vendita di prodotti e servizi. Tramite il servizio VisureSmart è possibile ottenere online il documento in tempi brevi.