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Ricevere multe via PEC: vantaggi e modalità

Ormai da alcuni anni le multe per infrazione del Codice della Strada possono essere notificate anche tramite PEC, la Posta Elettronica Certificata che è l’equivalente digitale della raccomandata con ricevuta di ritorno (che puoi attivare in pochi minuti qui). È cioè diventato cioè realtà il regolamento che permette di equiparare la PEC alle raccomandate anche per quanto riguarda le multe e atti notificati. Come funzionano le multe via PEC?

Multe via PEC: come funzionano

Requisito fondamentale per ricevere le multe via PEC è, ovviamente, che il soggetto sanzionato sia in possesso di un valido indirizzo di Posta Elettronica Certificata.

Si possono verificare tre diversi casi.

  • In una contestazione immediata della sanzione, l’agente chiederà all’automobilista trasgressore se è in possesso di un indirizzo PEC valido a cui notificare la violazione appena avvenuta.
  • In una contestazione differita, prima di iniziare l’abituale procedura di notifica tramite raccomandata saranno le autorità a ricorrere ai pubblici elenchi per individuare la PEC del trasgressore. Dall’Indice nazionale dei domicili digitali delle persone fisiche e degli altri enti di diritto privato, per il privato cittadino. Al registro delle imprese Ini-Pec, per imprese e professionisti, all’Indice delle Pubbliche Amministrazioni (IPA), per pubbliche amministrazioni e gestori di pubblici servizi.
  • Tramite la consultazione degli elenchi ufficiali verrà sempre verificata la correttezza dell’indirizzo comunicato dal trasgressore.

Nella pratica, la comunicazione tramite PEC avrà come oggetto “Atto amministrativo relativo a una sanzione amministrativa prevista dal Codice della Strada”. Allegherà inoltre la relazione di notifica e la copia del verbale validata con firma digitale.

Multe via PEC: quando sono valide

La notifica del verbale si considera inviata quando verrà generata la ricevuta di “avvenuta consegna completa” del messaggio PEC: viene così garantito che il destinatario abbia ricevuto l’intera comunicazione. Nel caso in cui gli indirizzi di posta elettronica certificati siano saturi o non validi, il gestore effettuerà un secondo tentativo, poi si procederà con una notifica dell’atto con raccomandata e avviso di cortesia. Ma come funziona con le multe: quando le notifiche sono valide e quando no?

Secondo quanto stabilito dal Garante della Privacy, infatti, sono valide solo quelle notificate agli indirizzi personali. Significa che, al contrario, quelle arrivate alla Pec “professionale” non hanno validità legale. Il chiarimento si è reso necessario, nonostante una precedente circolare del ministero dell’Interno (300/A/4027/20/127/9 dell’8 giugno 2020), perché secondo molti legali le multe alla Pec professionale potevano essere visibili anche ad altre persone che non fossero il diretto interessato, come ad esempio i collaboratori di uno studio.

I vantaggi

Per tutti quei soggetti obbligati per legge ad avere una PEC, come aziende e professionisti, i propri indirizzi di Posta Elettronica Certificata sono reperibili all’interno di elenchi pubblici. È per loro dunque importante sapere che, in caso di violazione del codice stradale, all’interno della propria casella potrebbero trovare una notifica di una multa. Ciò potrà avvenire anche per i privati cittadini che dispongono di un indirizzo PEC registrato presso elenchi pubblici. Oppure che semplicemente comunicano il proprio indirizzo al Pubblico Ufficiale durante una contestazione immediata della sanzione. 

È sempre importante quindi controllare la propria casella di posta certificata e verificare che non sia piena. In caso ricezione di multe via PEC si risparmierà sulle spese di notifica a carico del destinatario. Un vantaggio non da poco, dal momento che le spese possono anche superare la cifra di 20€.

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