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Superbonus 110%: la stretta sulle frodi

Una nuova stretta sul Superbonus 110%, la detrazione fiscale introdotta col Decreto Rilancio, si riformula con una particolare attenzione alle possibili frodi.

Ecco cosa cambia.

Il Superbonus 110% e le numerose frodi

Il Superbonus 110%, come noto, può essere richiesto in seguito all’avvio di spese per la sostituzione di impianti di riscaldamento, realizzazione del cappotto termico, etc. Questo consente di ricevere uno sconto in fattura o cedere il credito d’imposta.

Attualmente, il credito d’imposta può essere ceduto all’impresa che realizza gli interventi di riqualificazione un numero infinito di volte a qualsiasi soggetto. Il beneficiario può, a sua volta, cederlo alla banca o a un altro soggetto.

Appare chiaro che, con un meccanismo siffatto il rischio di frodi è alto. Come rilevato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate sono state già individuate truffe per 800 milioni di euro su 19,3 miliardi di scambi. Sono state inoltre rilevate numerose cessioni di crediti inesistenti, soprattutto su interventi edilizi mai effettuati.

In altri casi si è evidenziata la cessione di crediti inesistenti riferiti a lavori fittiziamente realizzati addirittura in favore di persone inconsapevoli. Questi crediti fittizi possono poi essere oggetto di successive “movimentazioni” e alla fine ceduti a intermediari e quindi monetizzati.

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La stretta contro i truffatori

Considerate le numerose truffe e frodi perpetrate con tali bonus, il nuovo Dpcm blocca la cessione multipla di questi crediti d’imposta prevedendo una sola cessione multipla dei crediti d’imposta.

Allo stesso modo lo sconto in fattura. I contribuenti che effettuano lavori che rientrerebbero nel Superbonus, possono cedere il loro bonus fiscale vedendosi ridurre il costo dell’intervento agevolato. Dal quel momento in poi, ossia da quando lo sconto si trasforma in credito d’imposta per l’impresa, scatta il nuovo vincolo di una sola cessione.

Per i crediti già oggetto di cessione al 7 febbraio si potrà procedere con una sola ulteriore cessione. I contratti che violeranno le nuove norme saranno considerati nulli.

Si prevede, inoltre, uno stop a cessione del credito o sconto in fattura per Superbonus e gli altri bonus ristrutturazioni con profili sospettosi da verificare.

In particolare si prevede che l’agenzia delle Entrate possa sospendere fino a 30 giorni gli effetti delle comunicazioni di cessione del credito in base a specifici profili di rischio che saranno individuati per ogni “diversa tipologia dei crediti ceduti”. All’esito positivo delle verifiche, o trascorsi 30 giorni, la cessione del credito diventa efficace.