Il peso del Superbonus 110% sui conti pubblici risulta ora ingente. Il nuovo Governo in carica si è posto dunque l’obiettivo di ridurne il carico. Una delle possibilità è che nella prossima legge di bilancio la percentuale a carico del contribuente scenda sotto il 100%. Superbonus 90: cosa c’è da aspettarsi?
Superbonus 90: lo stato di partenza
Il Superbonus 110%, introdotto nel 2020 con il decreto Rilancio, al momento prevede una detrazione del 110% delle spese relative a interventi di efficienza energetica e di misure antisismiche sugli edifici. La detrazione è ripartita dagli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo e in quattro per la parte di spesa sostenuta dal primo gennaio 2022. Il Superbonus è inoltre stato prorogato fino al 2025, ma non per le villette, escluse dal primo gennaio 2023. Per i condomini è prevista la conferma del 110% l’anno prossimo con decalage negli anni successivi.
A fine settembre, secondo gli ultimi dati dell’Enea, gli investimenti ammessi alla detrazione del Superbonus 110% sono stati complessivamente 51,21 miliardi, con detrazioni a carico dello stato previste a fine lavori per 56,33 miliardi. Il Pnrr destina complessivamente 13,95 miliardi alla misura. Cosa cambierebbe con il Superbonus 90?
Superbonus 90: cosa cambierebbe
In vista della Legge di bilancio, il governo sta studiando una “revisione straordinaria” dell’incentivo, che parte da una riduzione dell’aliquota dal 110%. Il Superbonus 90 garantirebbe quindi un rimborso al 90% per i condomini già a partire al 2023. Un’altra novità riguarderebbe poi le case unifamiliari. I proprietari delle abitazioni unifamiliari beneficeranno dello sconto solo se è la prima casa e hanno un reddito massimo di 15mila euro. La soglia potrà salire in base al numero di componenti la famiglia.
Verrebbero finanziate, esattamente come per il Superbonus 110%, le detrazioni per i lavori sui riscaldamenti. Si potrà quindi sostituire la caldaia a gas con una più nuova a condensazione, oppure installare una stufa a pellet da collegare a tutti i termosifoni della casa. Non meno importante resta la possibilità di collocare sul tetto pannelli solari, sia fotovoltaici che termici.
I documenti iniziali
- Visura catastale.
- Ape stato iniziale.
- Analisi preventiva e fattibilità (salto 2 classi).
- Relazione tecnica ai sensi della legge 10/91.
- Dichiarazione di conformità edilizia e urbanistica. Per verificare la conformità urbanistica e catastale, scarica i certificati con le informazioni catastali del tuo immobile (planimetria, estratto di mappa, elaborato planimetrico) e accertati che non siano presenti difformità rispetto alla situazione reale.
- Pratica edilizia.
- Prospetti in dwg.
- Preventivi e/o computi metrici.
- Dati e trasmittanza serramenti sostituiti.
- Documentazione fotografica intervento.
- Certificazioni serramenti nuovi.
- Dati e certificati nuovi oscuranti.
- Schede tecniche materiali acquistati e dichiarazione di corretta posa.