servizio clienti

Bonus 200 euro ai lavoratori e pensionati

La novità esce da fonti del Consiglio dei Ministri. Il bonus di 200 euro è indirizzato ai lavoratori e pensionati con un reddito al di sotto dei 35mila euro.

Bonus 200 euro: in cosa consiste

Il bonus 200 euro è un bonus una tantum che sarà riconosciuto una sola volta a lavoratori e pensionati con redditi bassi. Si tratta di uno dei pilastri del Decreto aiuti in lavorazione per combattere il caro vita.

La misura è indirizzata a coloro che hanno un reddito inferiore ai 35mila euro come aiuto per i rincari registrati in diversi settori e si aggiunge al taglio già previsto dello 0,8% dell’aliquota previdenziale sui dipendenti pubblici che hanno una retribuzione sempre sotto la stessa soglia.

Come avere il bonus e quando arriva

Il contributo è destinato a circa 28 milioni di famiglie che verrà erogato dall’INPS quasi sicuramente nelle mese di luglio, con la pensione.

Ai dipendenti, invece, arriva direttamente in busta paga tra giugno e luglio tramite i datori di lavoro

Il bonus è diretto anche per coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza e non solo ai lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati e disoccupati.

Leggi anche: Bonus per l’abbonamento ai mezzi pubblici: a chi spetta

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando e il capo delegazione del governo M5S Stefano Patuanelli, capo delle politiche agricole, solleveranno la questione e avranno il via libera. Pertanto, i bonus andranno a pensionati, dipendenti, lavoratori autonomi e disoccupati, nonché beneficiari di rdc.

Il bonus di 200 euro vale anche per i lavoratori autonomi?

Come accennato, il nuovo testo prevede anche un fondo per i lavoratori autonomi. I datori di lavoro sia nel settore pubblico che in quello privato riconoscono automaticamente i bonus, controllano i saldi per vedere se sono veramente in debito con i loro dipendenti e alla fine recuperano i soldi.

Pensionati, pensionati anticipati e coloro che percepiscono l’indennità di disoccupazione a giugno riceveranno 200 euro a luglio. I contributi saranno corrisposti dall’INPS o da altro ente previdenziale designato.

Il limite massimo di 35000 euro annui si basa su qualsiasi tipo di reddito e non è compreso nel calcolo:

  • Reddito dell’abitazione e dei suoi annessi;
  • TFR;
  • arretrato di capacità che dovrebbe essere tassato separatamente;
  • assegni per il nucleo familiare;
  • assegni familiari;
  • Assegno unico per famiglia.