Novità: cresce la platea delle attività che possono beneficiare del credito d’imposta del 60%, noto come bonus affitto 2022. Un emendamento contenuto nel decreto Sostegni ter ha allargato la misura all’intero settore della gestione di piscine, ma vediamo nel dettaglio le ultime novità.
Bonus affitto 2022: cosa cambia
Il bonus affitto relativo ai mesi di gennaio, febbraio e marzo 2022 nasce come credito d’imposta pari al 60% dell’ammontare mensile del canone di locazione, leasing o concessione di tutti gli immobili non a uso abitativo. Si tratta quindi di strutture destinate allo svolgimento di un’attività.
Il bonus affitto per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2022 prevede un credito d’imposta pari al 60% dell’ammontare mensile del canone di locazione. Sono compresi anche contratti di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento di un’attività.
Col decreto Sostegni ter ha riproposto il contributo con l’obiettivo di aiutare le aziende messe in difficoltà dalle restrizioni legate alla pandemia. Con l’emendamento al provvedimento proposto e approvato al Senato l’accessibilità è stata estesa al settore della gestione di piscine, il cui codice ATECO è 93.11.20.
Nel 2022, però, esistono dei casi in cui il beneficio è ridotto. In presenza di contratti di servizi a prestazioni complesse o di affitto in azienda (comprensivi di almeno un immobile ad uso non abitativo destinato allo svolgimento delle attività) il credito d’imposta scende al 30%.
In caso di strutture turistico-ricettive il bonus è pari al 50%.
Come fare domanda
Per poter usufruire del bonus affitto è indispensabile aver registrato una riduzione del fatturato pari al 50% rispetto al 2019, per i mesi per cui è richiesta l’agevolazione.
I soggetti interessati devono presentare un’autodichiarazione all’Agenzia delle Entrate, nella quale si attesta il possesso dei requisiti e il rispetto di limiti e condizioni previsti dal decreto.
Per conoscere le modalità precise, i termini e il contenuto delle autodichiarazioni bisogna attendere il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate.