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Bonus ristrutturazione: cos’è e come funziona

L’emergenza sanitaria ha portato con sé numerose problematiche a livello economico. Questo ha condotto verso l’adozione di numero interventi a sostegno delle imprese e dei singoli cittadini. In questo articolo prenderemo in esame il bonus ristrutturazione degli immobili, spiegandone caratteristiche e modalità di utilizzo.

Bonus ristrutturazione: di cosa si tratta

Il bonus ristrutturazione edilizia 2021 è un’agevolazione fiscale del 50% sugli interventi di ristrutturazione edilizia per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 fino al 31 dicembre 2021.

Solitamente tale agevolazione fiscale consiste in una detrazione dall’Irpef del 36% delle spese sostenute, con un tetto massimo di 48000 euro per ciascuna unità immobiliare. Con l’aumento al 50% la spesa può raggiungere un massimo di 96000 euro. All’interno di questo stesso importo sono previste, in aggiunta, detrazioni Irpef per coloro che acquistano fabbricati ristrutturati a uso abitativo. In particolare, si fa riferimento a interventi di restauro, risanamento e ristrutturazione di interi fabbricati che prevedono l’assegnazione dell’immobile entro 18 mesi dalla fine dei lavori.

Quali sono i lavori ammessi

Come detto in precedenza il bonus comprende lavori di ristrutturazione edilizia, nello specifico vengono compresi:

  • lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati su parti comuni di edifici residenziali, cioè su condomini (interventi indicati alle lettere a), b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001);
  • interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuati su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze (interventi elencati alle lettere b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001).

Come manutenzione ordinaria sono riconosciuti interventi quali:

  • installazione di ascensori e scale di sicurezza;
  • realizzazione e miglioramento dei servizi igienici;
  • sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso;
  • rifacimento di scale e rampe;
  • interventi finalizzati al risparmio energetico;
  • recinzione dell’area privata.

Chi può farne richiesta

A poter usufruire del bonus sono tutti i contribuenti che effettuano lavori di manutenzione sia ordinaria che straordinaria all’interno di un condomino oppure in singoli edifici.

Nello specifico possono beneficiarne, non solo proprietari o titolari degli immobili, ma anche inquilini e comodatari. Inoltre rientrano anche i soci di cooperative divise e indivise, soci di società semplici, imprenditori individuali.

Vi sono, poi, delle categorie che possono richiedere l’impiego del bonus a patto che questi sostengano effettivamente le spese e siano gli intestatari di bonifici e fatture:

  • il familiare convivente di chi possiede l’immobile e il componente dell’unione civile,
  • il coniuge separato che è assegnatario dell’immobile intestato all’ex coniuge,
  • il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato (per le spese sostenute dal 2016).

Come usufruire del bonus ristrutturazione

La richiesta del bonus ristrutturazione avviene tramite la compilazione della dichiarazione dei redditi. Gli oneri sostenuti per le azioni di ristrutturazione dovranno, pertanto, essere inserite nel 730. Gli interessati devono presentare diversi documenti, tra cui:

  • abilitazioni amministrative in relazione alla tipologia di lavori ;
  • dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà,;
  • domanda di accatastamento per immobili non censiti;
  • ricevuta di pagamento dell’IMU;
  • delibera di approvazione dei lavori e tabella millesimale di ripartizione delle spese per gli interventi delle parti comuni negli edifici residenziali;
  • dichiarazione di consenso del possessore dell’immobile all’esecuzione dei lavori;
  • eventuale comunicazione preventiva da inviare all’ASL con data di inizio dei lavori;
  • fatture e ricevute fiscali relative alle spese sostenute;
  • ricevute dei bonifici di pagamento.

Per farne domanda è necessario, dunque, inviare la documentazione con raccomandata A.R. all’ASL (se prevista) e saldare le spese mediante bonifico, bancario o postale. Al suo interno dovrà essere riportata la causale del versamento e il codice fiscale del beneficiario della detrazione o il numero di partita Iva.

La proroga sino al 2024

Stando alle ultime notizie circa il bonus, la scadenza non si conferma nel dicembre del 2021, ma verrà effettuata una proroga sino al 2021. A darne notizia è stata l’ultima legge di bilancio, che conferma modalità e requisiti di accesso.