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Dichiarazione di successione tardiva: cosa succede se la pratica è presentata in ritardo

Dichiarazione di successione tardiva: cos’è

Con la pratica di successione si trasferiscono ufficialmente i beni di un defunto a tutti i suoi eredi. È un documento che serve anche a dare l’informazione all’Agenzia delle Entrate dell’intero patrimonio del defunto. Sarà l’agenzia stessa a calcolare poi le tasse che gli eredi dovranno versare, in base al loro grado di parentela o in base a quanto scritto sul testamento. La pratica di successione ha un termine ultimo di 12 mesi dalla data di decesso e richiede una documentazione specifica. Cosa succede in caso di dichiarazione di successione tardiva? Nel caso in cui, cioè, avvenga una dichiarazione di successione in ritardo?

Dichiarazione di successione tardiva: cosa succede

Può dunque succedere che il termine ultimo per la presentazione della dichiarazione di successione non venga rispettato. Accade di solito in caso di disinteresse o di discordie tra gli eredi. È bene sapere che la legge prevede delle sanzioni sia in caso di dichiarazione di successione tardiva, che in caso di totale omissione

In caso di ritardo nella presentazione, agli eredi è data la possibilità di procedere con il ravvedimento operoso (previsto dalla Legge di Stabilità 2016). Si può ricorrere a questa opzione fino a dopo 6 anni dalla data del decesso: periodo in cui il contribuente può regolarizzare la propria posizione fiscale a seguito di mancato, omesso o insufficiente versamento di imposte e tributi. 

Le sanzioni previste

In caso di dichiarazione di successione tardiva, quali sono le sanzioni previste? Per i pagamenti effettuati entro:

  • 14 giorni si parla di ravvedimento sprint: la sanzione è 0,1% (ogni 1000 euro di imposta la sanzione è 1 euro).
  • 30 giorni si parla di ravvedimento breve: la sanzione è 1,5% (ogni 1000 euro di imposta la sanzione è 15 euro).
  • 90 giorni si parla di ravvedimento medio: la sanzione è 1,67% (ogni 1000 euro di imposta la sanzione è 16,70 euro).
  • dal 91° giorno la sanzione è 3,75% (ogni 1000 euro di imposta la sanzione è 37,50 euro).

Documenti per successione: l’elenco

Per non incorrere in sanzioni, anche in caso di dichiarazione di successione tardiva è bene dunque presentare all’Agenzia delle Entrate i documenti necessari all’apertura di una pratica di successione. 

  • Certificato di morte.
  • Certificato di residenza del defunto.
  • Autocertificazione dello stato di famiglia del defunto.
  • Autocertificazione dello stato di famiglia degli eredi.
  • Visure catastali di tutti i beni mobili del defunto.
  • Prospetto dell’autoliquidazione delle imposte ipotecaria e catastale.
  • Ricevuta di pagamento di queste imposte.
  • Copia del contratto di mutuo (quando presente).
  • Dichiarazione di destinazione urbanistica (in presenza di terreni).
  • Atto di notorietà rilasciato dall’erede che presenta la dichiarazione in cui sono indicate gli estremi dell’atto di morte, gli eredi, il tipo di Successione (legittima o testamentaria) e il regime patrimoniale dei coniugi (o autocertificazione).
  • Dichiarazione della banca per conti correnti bancari (se esistenti nell’asse ereditario).
  • Ricevuta delle spese funerarie, se è dovuta imposta di successione.

Una volta ottenuti tutti i documenti per la successione, la dichiarazione deve essere presentata per via telematica. Il modulo va compilato e inoltrato tramite l’apposita piattaforma sul sito dell’Agenzia delle Entrate.