Pensione anticipata 2021
Oltre al pensionamento con le cosiddette modalità ”ordinarie”, il sistema previdenziale italiano prevede delle modalità alternative. Tra queste rientrano, in pratica, quelle della pensione anticipata 2021. Esistono infatti diverse possibilità di uscita dal mondo del lavoro anticipatamente. Queste formule si differenziano tra loro per requisiti anagrafici e contributivi, ma anche per categorie di lavoratori. Ma quali sono, nel dettaglio, le formule di accesso e i requisiti per uscire dal mondo del lavoro e godersi la pensione?
Pensione anticipata 2021: quota 100
Introdotta dall’art. 14 del D.L. n. 4/2019, la pensione quota 100 prevede il raggiungimento del diritto alla pensione anticipata 2021 quando ricorrono due condizioni:
- Età anagrafica non inferiore a 62 anni.
- Anzianità contributiva non inferiore a 38 anni.
Una volta raggiunti i requisiti, per l’effettivo diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico, deve trascorrere il periodo previsto per l’apertura della cosiddetta “finestra mobile”. Un finestra mobile si diversifica in base al datore di lavoro, cioè alla gestione previdenziale a carico della quale viene liquidata la pensione.
- I lavoratori dipendenti della Pubblica Amministrazione, conseguono il diritto alla prima decorrenza utile dopo 6 mesi dalla maturazione dei requisiti.
- I lavoratori dipendenti del settore privato, così come i lavoratori autonomi, conseguono il diritto alla prima decorrenza utile dopo 3 mesi dalla maturazione dei requisiti.
Pensione anticipata 2021: l’Ape sociale
L’Ape sociale, prorogato dalla legge di bilancio 2021, prevede un anticipo pensionistico sociale che può essere richiesto a condizione di aver raggiunto 63 anni di età e di aver maturato, entro il 31 dicembre 2021, almeno 30 anni di contributi.
Questo è però uno strumento riservato a lavoratori che versano in condizione di difficoltà. Sono quattro i profili di lavoratori che l’Ape sociale tutela:
- Disoccupati.
- Invalidi.
- Addetti a mansioni cosiddette gravose.
- Caregivers, soggetti che assistono parenti disabili da almeno 6 mesi.
Isopensione
La legge di bilancio 2021 ha poi esteso fino al 31 dicembre 2023 (per approfondire, il nostro articolo Accompagnamento alla pensione 2021: c’è la proroga) la possibilità di raggiungere la pensione anticipata 2021 con il meccanismo dell’isopensione. Si accede a questo trattamento anticipato qualora si raggiungano i requisiti minimi nei 7 anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro.
Hanno però questa facoltà solo le aziende con un organico medio che superi i 15 dipendenti. Per poter mettere in pratica la misura, inoltre, è necessario che ci sia un accordo di esodo tra azienda, Inps e sindacati.
Opzione donna
L’opzione donna è uno strumento riservato alle lavoratrici e che consente loro di andare in pensione anticipata rispetto ai trattamenti pensionistici ordinari. Si tratta di lavoratrici iscritte all’Ago (Assicurazione Generale Obbligatoria) e ai fondi sostituivi o esclusivi. Devono inoltre essere in possesso di contribuzione alla data del 31 dicembre 1995. Questo implica che non rientrano nell’opzione donna le lavoratrici iscritte alla Gestione separata Inps.
Possono dunque accedere alla misura le lavoratrici che entro il 31 dicembre 2020 abbiano compiuto 58 anni e raggiunto 35 anni di contributi.
Lavori usuranti e lavoratori precoci
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26 febbraio 2018, il decreto che contiene l’elenco aggiornato delle attività gravose e usuranti. Si tratta, in pratica, di quelle attività che hanno il diritto della pensione anticipata raggiunti i 41 anni di contributi. A prescindere dall’età anagrafica.
Per i lavoratori precoci, invece, la pensione è raggiungibile a 41 anni di contributi con la condizione che il lavoratore abbia svolto almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del 19° anno di età.