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Residenza fittizia: cosa si rischia

Risulta essere piuttosto comune l’utilizzo improprio della residenza, utilizzandone una fittizia al fine di poter godere di sconti fiscali, quali lo sgravio delle imposte sulla seconda casa, e così via. Nonostante gli apparenti vantaggi, chi decide di spostare la propria residenza in un’altra abitazione, deve essere cosciente dei rischi che corre. Difatti, dichiarare di essere residenti in una casa, senza abitarci davvero, è considerato un reato.

Si definisce reato sia per l’irreperibilità del soggetto che, in caso di necessità, non riceverebbe alcuna comunicazione, sia per falsa dichiarazione a un funzionario dell’Anagrafe.

Residenza: di cosa si tratta

È bene chiarire, per poter parlare di residenza fittizia, cosa sia effettivamente la residenza di un cittadino. Questa, nello specifico, è l’abitazione dove il soggetto vive la sua quotidianità, o, diversamente, vive per la maggior parte del tempo. Essendo, dunque, la residenza la dimora del cittadino è vietato dichiarare la residenza in un’abitazione diversa dalla propria.

La legge impone di dichiarare all’Anagrafe comunale la propria residenza entro 20 giorni dal trasferimento. Tale comunicazione avviene presso il Comune di destinazione che provvede poi a notificarlo al Comune da cui ci si è spostati.

L’ufficio Anagrafe che riceve la notifica del cambio di residenza aggiorna i registri entro 48 ore.

Dopo aver aggiornato i propri registri, l’ufficio Anagrafe può inviare la polizia municipale ad effettuare dei controlli presso l’abitazione nuova del cittadino. Se da questi dovesse emergere che non è residente dove ha dichiarato, allora il cambio di residenza sarebbe revocato.

Cos’è la residenza fittizia?

Chiarito che la residenza deve coincidere con il luogo in cui il soggetto vive per la maggior parte dell’anno, si può facilmente intuire, invece, cosa sia una residenza fittizia. Questa viene definita come il luogo in cui un soggetto una disponibilità, ma non trascorre la sua vita. Solitamente si opta per la comunicazione di una residenza fittizia per alleggerire la propria posizione fiscale o godere di alcuni benefici.

Tuttavia, come già affermato, dichiarare all’anagrafe una residenza fittizia, comporta un illecito che costituisce reato.

È evidente che, costituendo reato, esistono delle sanzioni legate a questa pratica. Secondo quanto stabilisce la sentenza della Corte di Cassazione, n. 15651/2014: una residenza in un luogo diverso da quello della propria dimora abituale costituisce un reato di falso ideologico in atto pubblico.

Per questa ragione, si rischia di incorrere in due tipi di sanzione:

  • ​sanzione pratica: tutte le notifiche effettuate al nuovo indirizzo si considerano eseguite con il deposito presso la Casa Comunale. Si tratta della notifica per chi risulta essere irreperibile,
  • sanzione penale: per il reato di falso in atto pubblico si prevede la reclusione fino a 2 anni e non inferiore a 3 mesi (art. 483 del codice penale).

Come denunciare una residenza fittizia

Qualora voleste denunciare una residenza fittizia dovete rivolgervi all’ufficio Anagrafe del Comune dove si trova l’immobile. Ivi sarà possibile segnalare il fatto, le persone coinvolte e l’indirizzo dell’abitazione.

In seguito, l’ufficio anagrafe avviserà la polizia municipale in modo tale che provvedano ad effettuare dei controlli in loco per verificare la situazione di fatto segnalata. A quel punto, se la persona denunciata non viene trovata a casa per tre volte, il Comune disporrà la “mancata presenza al domicilio”.

Come ottenere il certificato di residenza online

Tramite il servizio rapido e professionale di VisureSmart.it è possibile richiedere online il Certificato di residenza. Il documento verrà inviato tramite e-mail o, su richiesta, raccomandata a.r. I tempi necessari alla consegna sono solitamente di 15 giorni lavorativi. È inoltre possibile richiedere anche il Certificato di residenza storico. Si tratta di quel documento che consente di conoscere se un soggetto ha risieduto presso altri indirizzi dello stesso Comune o presso Comuni diversi. In quest’ultimo caso il certificato riporta il nome del precedente Comune in cui era fissata la dimora abituale del soggetto e la data del trasferimento da un Comune all’altro. Lo storico di Residenza può riguardare i residenti o gli ex residenti di un comune, così come le persone decedute o emigrate.