Tutti coloro che risultano essere in possesso di un patrimonio possono gestirlo in differenti modi. Al fine di avere controllo sugli eredi, in molti preferiscono lasciare un testamento. Cosa accade, però, se un soggetto viene a mancare prima di aver redatto un testamento o se decide di non scriverne uno? In questo caso si parla di successione ereditaria senza testamento. Vediamo nello specifico come funziona.
Tipologie di successione
Al momento della morte del soggetto intestatario del patrimonio, si possono aprire diverse tipologie di successione.
La prima è la successione testamentaria. Come suggerito dal nome stesso, si tratta di una successione che, in presenza di testamento, offre diverse opportunità di pianificazione ereditaria.
Il secondo caso è quello che esamineremo in questo articolo, ed è quello della successione ereditaria o legittima. È un tipo di successione che avviene in assenza del testamento. L’eredità, dunque, si distribuisce per legge in base al rapporto di parentela tra il defunto e gli eredi.
Infine, si ha la successione necessaria, secondo cui alcune categoria di familiari ricevono, per legge, una quota di patrimonio.
Successione ereditaria senza testamento
Può accadere, come anticipato, che alla morte di un soggetto non vi sia una successione testamentaria da applicare, pertanto risulta necessario ricorrere alla successione legittima, in accordo con quanto disciplinato dall’art. 457 del Codice Civile.
In assenza di un testamento, dunque, l’eredità del defunto spetta al coniuge e ai figli.
Se il defunto ha un solo figlio, l’eredità è divisa in parti uguali tra lui e il coniuge. Se, invece, i figli sono due, o più, a questi spettano i due terzi del patrimonio, da dividere, e la restante parte al coniuge.
Nel caso in cui il defunto non aveva figli, oltre al coniuge, una parte spetta ai fratelli e ai genitori, se ancora in vita. In questa circostanza, ai fratelli spetta un terzo del patrimonio, e al coniuge la restante parte. Lo stesso accade quando il coniuge concorre con i genitori del de cuius. Infine, se a concorrere sono il coniuge, i fratelli e i genitori del defunto. questi si dividono la quota di eredità a loro spettante, dunque un terzo, mentre ai genitori va almeno un quarto dell’eredità.
In assenza di coniuge e figli, l’eredità si divide tra fratelli e genitori, considerando che ai genitori va almeno metà dell’eredità.
Successione per rappresentazione
Seguendo sempre i principi dettati dalla successione ereditaria, nell’eventualità in cui i figli o i fratelli del defunto siano morti o rinuncino all’eredità, subentrano i loro rispettivi discendenti, secondo il principio della rappresentazione.
In questo caso l’eredità era divisa per stirpi, con quote distribuite ai soggetti morti o rinunciatari, e poi ai discendenti.
Ad esempio, se il defunto, celibe e senza figli, avesse due fratelli e uno di loro desse alla luce due figli, metà dell’eredità andrebbe al fratello sopravvissuto e metà ai nipoti (i figli del fratello deceduto), essi avrebbero quindi un quarto l’uno.
Leggi anche: Successione per rappresentazione, cos’è e quando è applicabile
Cosa accade quando il coniuge è l’unico erede
Il coniuge è definito unico erede quando mancano figli, ascendenti, fratelli o sorelle del defunto. In caso di avvenuta separazione, il coniuge ha diritto all’eredità a meno che non abbia subito l’addebito per la fine del matrimonio. Qui egli ha diritto unicamente all’assegno vitalizio, se all’apertura della successione godeva degli alimenti.
In caso di divorzio, l’ex coniuge non ha diritti ereditari.
Quali documenti sono necessari per la successione
Affinché si possa procedere per l’apertura della successione sono necessari alcuni documenti.
- Certificato di morte (o autocertificazione);
- Certificato di residenza del defunto (o autocertificazione);
- Autocertificazione dello stato di famiglia del defunto;
- Autocertificazione dello stato di famiglia degli eredi;
- Visure catastali di tutti i beni mobili del defunto;
- Prospetto dell’autoliquidazione delle imposte ipotecaria e catastale;
- Ricevuta di pagamento di queste imposte;
- Copia del contratto di mutuo (quando presente);
- Dichiarazione di destinazione urbanistica (in presenza di terreni);
- Atto di notorietà rilasciato dall’erede che presenta la dichiarazione in cui sono indicate gli estremi dell’atto di morte, gli eredi, il tipo di Successione (legittima o testamentaria) e il regime patrimoniale dei coniugi (o autocertificazione);
- Dichiarazione della banca per conti correnti bancari (se esistenti nell’asse ereditario);
- Ricevuta delle spese funerarie, se è dovuta imposta di successione.